La Marinelli

Fermati.
Guarda, quella era la tua cucina! Quante cene, quanti pasti consumati da solo o in compagnia, qualche piatto rotto...chi lo sa?
Frammenti di vita.
Si butta senza pensare, si dimentica inghiottiti dalla smania di avere.
Fermati.
Guarda, quel comodino era nella camera da letto di quando eri bambino...chissà se ci sono ancora i tuoi sogni nel cassetto!
Si butta senza pensare.
Si dimentica senza fermarsi un attimo a ricordare.
Non si rammenda più... Non si rammenta più.


L’idea del progetto
Ricreare gli ambienti di un’intera casa con materiale trovato nei containers, realizzando una serie di “fotografie fiction” che raccontino, da un lato i ricordi di vita vissuta, di cui questi oggetti sono stati testimoni, e dall’altro diventino una forma artistica di denuncia al consumismo e ad uno condotta che ci porta a buttare beni ancora utilizzabili.

Come nasce
ogni giorno faccio lo stesso percorso per andare a lavorare e lungo la strada mi capita di vedere oggetti buttati in una piccola area di sosta: una poltrona, una lavatrice, sedie da giardino, vecchie valigie...
A parte l’indignazione per la maleducazione e lo scarso senso civico di chi getta le cose sul ciglio invece di portarle nelle discariche, mi sono detta “con i rifiuti che vedo per strada potrei arredarmi una casa!!” Quasi una battuta, una semplice considerazione.
Da lì la voglia di dimostrare a tutti che è proprio cosi, e che c’è ben poco da ridere!

Il primo passo
Contatto il centro GAIA (Gestione Ambientale Integrata dell’Astigiano) di Asti, è un centro unico nel suo genere ; nasce per occuparsi del trattamento, recupero e smaltimento dei rifiuti urbani prodotti da ben 115 Comuni Soci della provincia di Asti. Inoltre l’azienda si occupa di altre attiv
ità attinenti o connesse ai servizi relativi ai rifiuti quali studi, ricerche, comunicazione, vendita dei materiali recuperati e dei prodotti e dell’energia elettrica prodotta da combustione del biogas di discarica.
Incontro il sig Flavio Gotta responsabile della comunicazione, gli racconto la mia idee. La accoglie con entusiasmo. Dopo alcuni sopralluoghi e tentativi conveniamo che non è possibile realizzare il progetto nelle piccole eco-stazioni dei comuni limitrofi ma che si può cominciare nella sede centrale di GAIA.

Le difficoltà
Per alcuni aspetti lì è più difficile perché le cose che arrivano sono già di terza mano e molte sono rotte e inutilizzabili.
Non mi scoraggio, faccio la posta a tutti i camion di ingombranti che arrivano e comincio a raccogliere materiale.
Grazie alla disponibilità di tutti gli operai e della responsabile della gestione impianti Anna Bosia riesco ad arredare la mia casa di rifiuti!

Gli scatti
Realizzo 9 ambienti domestici, 9 fotografie, 8 stanze più l’ingresso di un’ipotetica casa. Gli sfondi sono angoli ricercati all’interno dell’azienda. In ognuno c’è qualcosa che caratterizza il mondo dei rifiuti: imballi di materassi, di lattine, un container, macchine per la cernita e l’imballaggio ecc.